Capo VerdeFolclore - Tabanka - Rabelados - Feste
Folclore
Tabanka e Festa das Bandeiras
Il nome Tabanka è chiaramente di origine africana. In alcune parti della Guinea, significa "villaggio".
Oggi, a Capo Verde, identifica una associazione di mutuo aiuto con una cassa comune a cui tutti contribuiscono, in differente misura, in vista di avvenimenti da condividere quali, soprattutto, i battesimi (il primo battesimo, "guarda kabésa", quello che si fa in casa nell'attesa che avvenga quello in chiesa), i funerali e le feste annuali.
Ma Tabanka non è solo questo: è anche mistero e condivisione di credenze e usi comuni.
L'origine è, probabilmente, da ricercare, nel periodo immediatamente seguente al popolamento, nella provenienza degli schiavi, di etnie diverse, che si raggruppavano per gruppi omogenei di identità. Da questa fase alla confraternita o alla Tabanka, il passo è brevissimo.
Le feste rituali si svolgono tutte tra i giorni di Santa Cruz (3 maggio) e S. Pedro (29 giugno) e tra l'immacolata (8 dicembre) e S. Sebastiano (20 gennaio), quasi che bisognasse affrontare assieme, e assieme esorcizzarli, due dei momenti più difficili e incerti dell'anno, quelli da cui dipende la vita dell'isola e della gente.
Il primo periodo rappresenta il presunto ingresso nella stagione delle piogge ed è caratterizzato dalle speranze della gente. Il secondo rappresenta la fine delle piogge (o della speranza che piova, se le piogge non ci sono state), l'inizio del raccolto o della imminente carestia.
La celebrazione ha origini antiche e a qualcuno piace farla risalire alla consuetudine che, nel giorno di S. Cruz, permetteva agli schiavi di comportarsi come se fossero uomini liberi. In quel giorno organizzavano "cortei in cui sfilavano i loro re, regine, soldati, schiavi, i ballerini e potevano criticare apertamente ogni cosa….".
Nei rituali, accanto alla messa e alla processione si ritrovavano manifestazioni di strada, balli, musiche (accompagnate con rudimentali tamburi e conchiglie vuote).
La festa si trasformava in breve in una sorta di teatro di strada dove tutta la società era rappresentata e messa in ridicolo: il potere politico, i preti, i burocrati, i commercianti più noti.
Per tale ragione (e perché secondo la chiesa offendeva la morale), nel corso degli anni, queste manifestazioni furono ripetutamente proibite e, ancora nel 1895 il governatore di Praia non le permise.
La Tabanka si trova soprattutto a Santiago dove ancora oggi ha largo seguito, ma manifestazioni e feste importanti si svolgono anche nelle altre isole (le più famose a Fogo e a Brava).
Certamente, nel tempo, si sono sovrapposti aspetti religiosi, pagani, propiziatori per cui è difficile oggi dare della festa un resoconto uniforme, differenziata come è da isola a isola e da luogo a luogo
Il rituale è prestabilito, ma quasi mai comune a luoghi differenti: la preparazione del cibo, la messa, il furto del santo o della bandiera, il sacrificio, l'albero propiziatorio, la processione per i campi e la riconsegna della bandiera…
I protagonisti hanno un ruolo preciso: il re, la regina, il giudice, i soldati, la prigione, le ballerine (figlie del Santo), la Profeta…
La preparazione del cibo inizia nei giorni precedenti e continua sino al giorno di inizio della festa. Il giorno prima è di solito dedicato al Batuku ma la stessa preparazione del cibo, affidata alla direzione della Regina (di solito una donna esperta ed anziana), è una festa nella festa: si parla, si suona, si beve grogu e si lavora in allegria.
La messa segna l'inizio del giorno dei festeggiamenti. Segue il ratto (il furto) dell'insegna del Santo (di solito un drappo issato su un'asta - donde il nome di Bandeiras che la festa prende, a Fogo).
Spesso passano giorni prima che il "Santo" venga recuperato e venga poi riconsegnato al membro della Tabanka che quell'anno svolge la funzione di Re.
Durante i giorni che passano dal ratto al recupero del Santo si svolgono cerimonie che comprendono vespri, litanie, canti, suoni e balli.
La fase più spettacolare è comunque quella che accompagna la riconsegna del Santo: il corteo sfila dalla chiesa alla casa del re, attraversando tutto il paese per la via più lunga. Ognuno recita la sua parte, come da tradizione o improvvisando, accompagnato da suoni di tamburi: ognuno ha il suo posto nel corteo. Dietro, la folla di gente: coloro che sono venuti dai villaggi vicini, gli emigrati ritornati dall'estero per l'occasione. Ai lati, invece, una serie di personaggi incontrollabili ("il disordine" ha detto qualcuno) che paiono improvvisare al momento: c'è l'accattone, il pazzo, lo storpio, la coppia che litiga….
Si termina con il ritorno, il giorno successivo, della processione verso la chiesa.
Intanto i ragazzini (e i grandi) hanno avuto via libera per la spogliazione del palo sacro che era stato ricoperto di frasche e di grandi pani sagomati, cucinati per l'occasione. In breve, tra suoni e danze, il palo è spogliato e la festa è veramente finita.
A Fogo è previsto anche un bagno purificatore del Santo (la Bandeira) in mare e una speciale benedizione in chiesa.
Una volta il Re veniva scelto tra le persone più stimate, componenti della Tabanka.
Oggi, dopo la festa, chiunque può proporsi come Re, portabandiera (e finanziatore della festa), per l'anno successivo.
Feste
Le festività nazionali sono:
-1 gennaio - Anno Nuovo - Ano Novo - Giorno della Pace Mondiale - Dia Mundial da Paz
-13 gennaio - Giorno della Democrazia e della Libertà - Dia da Democrazia e Liberdade
-20 gennaio - Giorno degli Eroi Nazionali - Dia dos Heròis Nacionais
-1 maggio - Festa dei Lavoratori - Dia dos Trabalhadores
-5 luglio - Giorno dell'Indipendenza - Dia da Independencia
-15 agosto - Assunzione di Maria Vergine - Nossa Senhora da Graça
-1 novembre - Tutti i Santi - Dia de Todos os Santos
-25 dicembre - Natale - Natal
-Martedì Grasso - Tersa-feira Gorda - Carnevale - Carnaval (Il Carnevale più spettacolare è quello di Mindelo, seguito, in ordine di importanza, da quello di S. Nicolau. Recentemente Praia sta cercando di recuperare questa festa, anche a fini turistici.)
-Le Ceneri - Cinça - Mercoledì Grasso - Quarta-feira Gorda
-Venerdì Santo - Sexta-feira Santa
-Pasqua - Pascoa
-S. Patrono - Santo Padroeiro - ogni cittadina festeggia il suo patrono.
Numerosissime poi, e almeno altrettanto importanti, a Capo Verde, le feste legate ad altre ricorrenze cattoliche che spesso, nelle celebrazioni, conservano residui pagani.
Le feste più importanti che mantengono un riferimento religioso sono quelle del:
-3 maggio - Santa Cruz (S.Croce)
-13 giugno - Santo Antonio (S. Antonio)
-24 giugno - S. Joao (S. Giovanni Battista)
-29 giugno - S. Pedro (S. Pietro).
È in particolare a queste ricorrenze e al periodo tra l'8 dicembre (Immacolata Concezione) e il 20 gennaio (S.Sebastiano) che sono legati
fenomeni caratteristici del folclore e della tradizione capoverdiana e di cui gli abitanti vanno giustamente fieri:
quello della Tabanka e delle varie feste della Bandeiras.
Nel folclore potremmo ormai comprendere anche un fenomeno marcatamente storico come quello dei Rebelados o Rabelados.
Pieno titolo hanno poi assunto i moderni festival, un po' sparsi in tutte le isole.
I più famosi sono quelli di:
-Baia das Gatas -- S. Vicente - Festival di musica (il più famoso) il fine settimana di luna piena di agosto
-Gamboa - Praia - Santiago - Festival di musica - maggio (più o meno intorno al 19)
-Santa Maria - S. Maria - Sal- S. Maria - Festival di musica -15 settembre
-Mindelact - Mindelo - S. Vicente - Festival del Teatro - (di solito a settembre)
-Festival del Cinema - Sal/ Santiago/S.Vicente (non tutti gli anni, data incerta)
-Festival della Gastronomia - Praia - (non tutti gli anni, data incerta)
-FestiJazz - Praia e Mindelo - Festival del Jazz - (tra aprile e giugno)
Le feste e le ricorrenze specifiche delle varie isole che sono elencate nelle Guide delle singole isole.
Per informazioni, precisazioni e conferme contattare la "Camara Municipal" (Comune) relativa,
cercando alla pagina: Paginas Amarelas Cabo Verde
Tratto da www.cvfaidate.com
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Rebelados o Rabelados
Sono il simbolo della resistenza capoverdiana al regime coloniale portoghese.
Anche se qualcuno fa risalire la loro origine agli schiavi fuggiaschi dei secoli passati (vadius, storpiato in Badiu), in realtà il fenomeno dei Rebelados (o Rabelados) ha visto la luce intorno agli anni '40 dello scorso secolo ed è nato in opposizione alle nuove regole introdotte con l'arrivo dei frati della Congregazione dello Spirito Santo.
Alla proibizione di praticare certi riti religiosi e popolari, una parte della popolazione di ribellò mettendosi fuori dalle regole ecclesiali.
Successivamente perseguitati anche dall'ordine coloniale portoghese, alleato della chiesa, che vedeva in questi
"non allineati" un pericolo per l'ordine costituito, si rifugiarono tra le montagne nell'interno dell'isola,
soprattutto tra quelle del distretto di Tarrafal, nella zona intorno a
Espinho Branco (Spinhu Branku)
.
Potremmo forse a questo punto ammettere che, idealmente, il serbatoio umano da cui sono nati Rabelados è quello dei Badiu, passando per la fase degli Increntes.
Per essere chiari, in epoche diverse e successive: Badiu in opposizione allo schiavismo, Increntes in opposizione alla Chiesa, Rabelados in opposizione al potere coloniale.
Diffidenti con i turisti, ma anche con ogni sconosciuto, hanno dato adito a un numero infinito di notizie che, a questo punto non si sa più se veritiere o diffuse ad arte per prendere in giro i curiosi.
Se incontrerete i Rabelados, comunque, non vi daranno la mano, non vi diranno il loro nome, fingeranno di non capire il Portoghese e richiameranno i loro bambini, quando questi si metteranno in posa per farsi fotografare. Se farete domande alle donne vi rinvieranno agli uomini per la risposta e gli uomini vi rinvieranno ai vecchi.
La vita del Rebelado è limitata da quello che vede e da quello che conosce. Il suo mondo è il territorio dove è nato e vive: Praia, le altre isole. L'Europa e l'America non lo interessano.
Sicuri, come siamo, di mischiare verità e leggenda elenchiamo, di seguito, quelle che sarebbero (o sarebbero state) le caratteristiche di questa popolazione:
-vivono in capanne di paglia (funku), senza luce, senza acqua, con il pavimento in terra battuta
-percorrono lunghe distanze per praticare i loro culti il sabato e la domenica,
-il sabato e la domenica non lavorano, digiunano e non mangiano se non dopo le tre di pomeriggio,
-non bevono alcolici, non fumano, non mangiano carne,
-vivono fuori dal tempo, non ascoltano la radio, né guardano la televisione che considerano opera del diavolo,
-rifiutano i trattamenti medici e si curano con la medicina tradizionale riportata su una sorta di "Lunario Perpetuo",
-rifiutano anche il prelievo del sangue, i vaccini e gli oggetti in metallo (anche le croci) perché, dicono, di metallo erano i chiodi della crocifissione,
-risolvono i problemi e le diatribe quotidiane ricorrendo alla saggezza contenuta nella Bibbia e nei Proverbi di Salomone,
-custodiscono con cura la bandiera di Capo Verde che, dicono, A. Cabral aveva con sé il giorno in cui è stata dichiarata l'indipendenza (dimenticando che A. Cabral è morto prima di quel giorno!),
-sono organizzati in confraternite e conservano alcuni libri guida religiosi, tra cui il Reliquario Angelico di Mons. Joaquim Silva Serrano e
il Livro de Sam Cipriano. Il capo della comunità di
Espinho Branco (Spinhu Branku)
, Nho Agostinho (morto a dicembre 2006), nel 2005, ne citava diciannove. tra cui: La Pratica Monumentale, Missione Abbreviata,
Ora Pietà, Bibbia Infanzia,
Pastore del Vangelo, Conflitto di tutto il Secolo, Stampa del Cielo, Proverbi di Salomone,
Maestro di Vita, Predicazione Evamgelica e Dottrina Cristiana.
Ma i giovani male accettano questo modo di vivere, soprattutto in un periodo in cui non esistono più né emarginazione né persecuzioni. La realtà dei Rabelados,
ormai qualche centinaio di persone, con il loro modo di vivere, ha i giorni contati.
In questi ultimi anni una splendida iniziativa dell'artista plastica
Misá
mira al recupero delle tradizioni e, nello
stesso tempo all'apertura dei Rabelados verso il mondo esterno. Il "veicolo" con cui Misá intende agire è quello artistico: attraverso
la promozione dei talenti dei giovani e il recupero della tradizione.
(per una breve ma esauriente trattazione dell'argomento Tabanka e Rabelados, suggeriamo di leggere:
Hora de bai - A. M. Sobrero - Ed. Argo 1998)
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